Un impegno concreto sul territorio. Legambiente e Unicoop Firenze insieme per l’ambiente
11 novembre 2019- Riparte Arcipelago Pulito
Nuova tappa per il progetto sperimentale toscano per ripulire i nostri mari dalla plastica. Firmato oggi il nuovo protocollo d’intesa. Con una novità importante: a Livorno si aggiungono anche Viareggio, Porto Santo Stefano e Porto Ercole sull’Argentario, Castiglione della Pescaia e Piombino.
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Ottobre 2019 – Approvato dalla Camera dei Deputati il disegno di legge Salvamare presentato ad aprile dal Governo.
I provvedimenti passano ora all’esame del Senato
4 aprile 2019. Missione compiuta: il Governo approva il Salva Mare
Il Consiglio dei ministri approva un disegno di legge che recepisce e si ispira al progetto toscano Arcipelago Pulito
Dopo che l’Europa nelle settimane scorse ha fatto propria l’idea toscana, anche il Governo italiano l’ha seguita. Il Consiglio dei ministri ha infatti appena approvato un disegno di legge, il Salva Mare, che recepisce e si ispira al progetto Arcipelago Pulito.
Arcipelago pulito a Livorno: da subito anche a Castiglione della Pescaia
Il disegno di legge fa proprie le soluzioni che la Regione Toscana aveva già individuato con il proprio progetto sperimentale: dalla previsione di un deposito temporaneo di raccolta dei rifiuti presso il porto alla previsione di “premi” per i pescatori virtuosi. Ma la Toscana non si ferma ed è già pronta non solo a prorogare ma anche ad ampliare la sperimentazione.
Arcipelago Pulito proseguirà infatti a Livorno e si allargherà da subito a Castiglione della Pescaia e a tutti gli altri comuni della costa che vorranno aderire, a cominciare dai porti più importanti in termini di attività ittica.
La Regione aveva tenuto a battesimo il progetto un anno fa nello spicchio di Tirreno davanti a Livorno con il coinvolgimento di una locale cooperativa di pescatori, ma anche di Legambiente, la Guarda Costiera, l’Autorità di sistema portuale del MarTirreno Settentrionale, Unicoop Firenze, la società Labromare che gestisce la raccolta dei rifiuti nel porto e Revet che li ricicla.
Il valore aggiunto, rispetto ad esperienze simili portate avanti in altri mari e in altre parti del mondo, stava proprio nell’aver saputo creare una filiera completa, dalla raccolta del rifiuto alla sua analisi e trattamento e, quando possibile, recupero in un impianto idoneo. Da questo punto di vista è stato il primo progetto in Italia e in Europa.
Giugno 2018: il progetto Arcipelago Pulito a Bruxelles
La sperimentazione, esempio di economia collaborativa e circolare ma anche di senso pratico e buon senso, era stata presentata l’anno scorso a fine giugno a Bruxelles al Parlamento europeo. Parallelamente era stato chiesto al Governo di approvare velocemente una legge.
Dopo i primi sei mesi la sperimentazione era stata prorogata di altri quattro e che la soluzione e il modello virtuoso messo in moto fosse capace di portare risultati concreti lo si era visto subito.
A fine giugno 2018 il progetto Arcipelago Pulito è stato presentato a Bruxelles all’attenzione del commissario europeo per l’ambiente, gli affari marittimi e la pesca Karmenu Vella. Una delegazione dei rappresentanti del progetto, composta da Vittorio Bugli assessore alla presidenza della Regione Toscana, e Daniela Mori presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze, insieme all’eurodeputata Simona Bonafé, ha incontrato il commissario europeo Vella per raccontare l’esperienza di Arcipelago Pulito, prima in Italia ed in Europa a dare vita ad una filiera per un mare senza rifiuti, che va dalla raccolta del rifiuto in mare fino al suo trattamento e, quando possibile, recupero in un impianto idoneo.
Solo da aprile 2018 fino allo scorso settembre sono stati raccolti oltre 18 quintali di rifiuti, per un volume di oltre 24 mila litri. Su diciotto quintali, circa il 20 per cento è composto da plastiche riciclabili.
Un segnale importante, dunque, anche in termini di economia circolare, come tra l’altro viene richiamato nel disegno di legge presentato. Plastiche riciclabili ma anche molto altro: ad aprile, in una delle prime uscite, i pescatori di Livorno tra sanpietri e sugarelli, scampi, qualche sardina, rombi e un polpo tirarono su con le reti a strascico non solo bottiglie di plastica, fascette, sacchi e buste, ma anche il presunto sterzo di un motoscafo, una vecchia tanica e una torcia da sub. Oggetti a volte quasi nuovi, altri a pezzi, molti incrostati dal tempo e dalle conchiglie.
L’impegno di Unicoop Firenze
“Unicoop Firenze – ricorda la presidente del Consiglio di Sorveglianza Daniela Mori – ha contribuito fin dalla sua ideazione allo sviluppo del progetto, nato dallo stretto rapporto della cooperativa con i pescatori che riforniscono le pescherie dei punti vendita”.
La cooperativa negli scorsi mesi ha inoltre promosso eventi e iniziative di sensibilizzazione di soci e consumatori sul fenomeno e sui rischi dell’inquinamento marino da plastiche, e ha messo a disposizione del progetto Arcipelago pulito parte dei fondi ricavati dal centesimo che soci e clienti, per legge, dall’inizio del 2018 devono pagare per le buste in Mater bi dell’ortofrutta.
Il commento di Legambiente
“Finalmente – dichiara il presidente di Legambiente Stefano Ciafani – un numero crescente di Paesi si sta attrezzando per combattere il marine litter che riguarda anche il nostro paese, come dimostrano i monitoraggi scientifici realizzati in mare dalla nostra Goletta Verde e sulle spiagge dai nostri volontari. Per questo siamo molto soddisfatti che sia passato oggi in Consiglio dei ministri il ddl Salva Mare, di cui auspichiamo la rapida approvazione in Parlamento”.
Il provvedimento darà gambe ai progetti sperimentali di fishing for litter, ovvero permetterà ai pescatori di riportare a terra senza multe e costi aggiuntivi i rifiuti finiti nelle loro reti.
“I rifiuti galleggianti – aggiunge Ciafani – sono purtroppo solo la punta dell’iceberg di un problema ben più complesso che giace soprattutto sui fondali marini. Il fishing for litter è la principale attività che consentirebbe di rimuovere questi rifiuti. Il disegno di legge del ministero dell’ambiente introduce una misura quanto mai necessaria, prevista dalla direttiva europea Marine Strategy, e finora ostacolata in Italia dalla normativa vigente”.
L’inizio della storia
Il progetto “Arcipelago Pulito: la Toscana per un mare senza rifiuti” è partito a metà aprile 2018 per incentivare i pescatori a riportare a terra e smaltire correttamente i rifiuti recuperati durante la quotidiana attività di pesca.
Soddisfatti, contenti, orgogliosi. I pescatori coinvolti da Unicoop Firenze nella prima filiera per un mare senza rifiuti hanno da subito accolto molto positivamente la proroga: “Siamo soddisfatti di poter dare il buon esempio. Speriamo in una legge nazionale perché quello che facciamo noi possono, e dovrebbero, farlo tutti i pescatori e non solo – hanno detto i pescatori – il mare è l’ambiente in cui viviamo e lavoriamo, renderlo più pulito per noi è una impegno naturale”. Il 9 novembre, in occasione di Ecomondo a Rimini, gli stessi pescatori hanno ricevuto in riconoscimento simbolico per il loro impegno, insieme alla Regione Toscana, una barca stampata in 3D, realizzata con parte degli imballaggi raccolti da loro in mare in questi mesi.
La filiera di Arcipelago Pulito ha il merito di aver messo insieme diversi attori e funzioni per ridisegnare il percorso dei rifiuti in mare, il Marine Litter denunciato come uno dei principali pericoli per l’ambiente a livello internazionale, dalla raccolta allo smaltimento e quando possibile al recupero in un impianto idoneo.
Il progetto sperimentale è stato reso possibile grazie ad un protocollo d’intesa siglato tra la Regione Toscana, il Ministero dell’Ambiente, Unicoop Firenze, Legambiente, la Guardia Costiera della Toscana, l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale, la società Labromare concessionaria per la gestione dei rifiuti nel porto di Livorno, l’azienda di raccolta e riciclo dei rifiuti Revet e la cooperativa di logistica integrata Cft.
Il ruolo di Unicoop Firenze
Arcipelago Pulito nasce dal rapporto di Unicoop Firenze con i fornitori di pesce dell’Arcipelago. Al progetto la cooperativa destina parte del ricavato del centesimo che soci e clienti, per legge, dall’inizio del 2018 devono pagare per le buste in mater-bi dell’ortofrutta.
Primi protagonisti del progetto sono stati i pescatori, che hanno attrezzato le barche con appositi sacchi stivati a bordo nei quali raccogliere i rifiuti plastici issati con le reti durante la quotidiana attività di pesca. Al rientro in porto, tutti i sacchi vengono depositati in un apposito contenitore di raccolta posizionato in banchina da Labromare che periodicamente provvede al suo svuotamento. Il contenuto del cassone viene poi trasportato da furgoni dedicati di Cft allo stabilimento di Revet, dove si effettuano le analisi e le classificazioni necessarie a quantificare e caratterizzare il rifiuto per poi destinarlo al riciclaggio o allo smaltimento. Sul corretto svolgimento delle operazioni in mare vigila la Guardia Costiera della Toscana, mentre Legambiente offre il proprio contributo in termini di esperienza scientifica, monitoraggio, elaborazione dati, formazione e sensibilizzazione.
I DATI
Al termine dei primi sei mesi di sperimentazione i pescatori hanno raccolto complessivamente oltre 18 quintali di rifiuti.
Gli imballaggi raccolti in mare in 5 mesi sono stati riciclati e trasformati in:
– le bottiglie e i flaconi sono diventati 56 maglie in pile
– gli imballaggi in alluminio sono diventati 7 caffettiere
– gli imballaggi di acciaio sono diventati 55 chiavi inglesi
– gli imballaggi di vetro sono diventati 120 bottiglie di vino
– gli imballaggi in plasmix sono diventati 238 tegole stamapte ad inizieione e 5 barche stampate in 3D, due delle quali sono state date in premio nell’ambito di Ecomondo alla Regione Toscana e ai pescatori che si sono impegnati in Arcipelago Pulito.
10 quintali di rifiuti raccolti da oltre centocinquanta volontari toscani presenti alla giornata per l’ambiente promossa da Unicoop Firenze e Legambiente per sensibilizzare sul tema delle plastiche.