La filiera del riciclo
Effettuare correttamente e con attenzione la raccolta differenziata aiuta gli impianti di trattamento a dare una seconda vita ai materiali. Di seguito il racconto della filiera del del vetro. Basta metterlo nel giusto cassonetto per dare il via al circolo virtuoso.
(A cura di Alia, società di gestione di servizi ambientali della Toscana centrale).
“Bottiglia e vasetto, binomio perfetto!”
Così recita la campagna del Consorzio nazionale che si occupa del recupero del vetro (COREVE). Perché? Perché anche in questo caso si restituisce “nuova vita” agli imballaggi (contenitori) e una corretta raccolta differenziata è fondamentale.
L’attenzione quotidiana nel separare il vetro dagli altri rifiuti incide direttamente sulla qualità del materiale raccolto e sul riciclo, ed è importantissima perché il vetro è il materiale eco-compatibile per eccellenza; può essere riciclato infinite volte, dando vita a contenitori sempre nuovi e dalle proprietà originarie invariate. Potremmo dire che il vetro è il “miglior testimonial” della raccolta differenziata!
Il viaggio del vetro
Dopo il corretto conferimento nelle campane stradali il vetro viene raccolto e avviato ai centri di trattamento, dove viene separato dagli eventuali corpi estranei (i “falsi amici”) come cristallo, ceramica, specchi e altri rifiuti. Le operazioni nei centri di trattamento avvengono con l’utilizzo di magneti, aspiratori, selezionatrici laser ma anche con una cernita manuale, che arriva a suddividere il materiale anche per colore (di solito bianco, marrone, verde, blu).
Solo a questo punto, il vetro selezionato arriva nei forni delle vetrerie, dove a oltre 1500 °C viene fuso, con eventuale aggiunta di materiali come ferro (che funge da colorante per il vetro marrone o verde), cobalto (per il vetro blu), allumina (rende il materiale più durevole), boro (migliora la resistenza al caldo o al freddo). Il materiale fuso viene, poi, fatto fluire alle macchine formatrici, dove con appositi stampi vengono realizzate le nuove forme; stampaggio o soffiatura permettono di realizzare nuovi contenitori come bottiglie o barattoli per infiniti usi domestici e industriali oppure di utilizzare il vetro per produrre lana di vetro (materiale isolante), vetro artistico, vetro per auto, fibre ottiche, mattoni speciali e filtri per il trattamento delle acque reflue.
La conclusione: sembra vetro, ma non lo è!
Il percorso si conclude con la fase di raffreddamento, dove il prodotto finale viene severamente controllato da sofisticate macchine elettroniche: anche soltanto la scheggia di ceramica di una tazzina rimasta nella raccolta del vetro può compromettere una bella e brillante nuova bottiglia! Quindi, ricordiamo sempre di separare accuratamente il vetro dagli altri rifiuti, togliere sempre i tappi in metallo, svuotare l’imballaggio e fare attenzione a cristallo, pyrex, ceramica… sembra vetro, ma non lo è!
I NUMERI DEL RICICLO IN ITALIA
L’Italia è il Paese leader nel riciclaggio dei rifiuti, prima in Europa (dati Eurostat).
Ricicliamo ben il 76,9% dei nostri rifiuti e i flussi più rilevanti sono i riciclabili tradizionali (carta, plastica, vetro, metalli, legno, tessili): 26 milioni di tonnellate. Seguono i rifiuti misti avviati a selezione (14 milioni), i rifiuti organici e verdi (6 milioni) e i rifiuti chimici (1,7 milioni).