Nel giorno in cui migliaia di giovani di tutto il mondo sono scesi nelle piazze e nelle strade per chiedere ai Governi e alle istituzioni una maggior attenzione e sensibilità verso l’ambiente, una buona notizia arriva dal Parlamento Europeo: è stato approvato il testo finale del Port reception facility, la Direttiva europea sugli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi, in difesa dei pescatori e dell’ambiente.
Il testo votato recepisce i principi messi in pratica dal progetto Arcipelago pulito: i pescatori che portano a terra i rifiuti finiti accidentalmente nelle loro reti non ne diventano più automaticamente produttori. Di conseguenza non saranno costretti a scegliere se ributtarli in mare o assumersi i costi di smaltimento.
La parola passa agli Stati membri e al Governo italiano, affinché venga recepita la direttiva in modo da attuare una vera politica di difesa dell’ambiente, della salute dei cittadini, del patrimonio ittico e del lavoro dei pescatori.
Arcipelago pulito, la Toscana per un mare senza rifiuti è il progetto partito a metà aprile 2018 per incentivare i pescatori a riportare a terra e smaltire correttamente i rifiuti recuperati durante la quotidiana attività di pesca.Al termine dei primi sei mesi di sperimentazione i pescatori hanno raccolto complessivamente oltre 18 quintali di rifiuti.
Nel giugno scorso 2018 una delegazione dei rappresentanti del progetto, incontrò il Commissario europeo per l’ambiente, gli affari marittimi e la pesca Karmenu Vella per raccontare l’esperienza di Arcipelago Pulito, prima in Italia ed in Europa. Della delegazione facevano parte Vittorio Bugli, assessore alla presidenza della Regione Toscana, e Daniela Mori, presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze, insieme all’eurodeputata Simona Bonafè.
Arcipelago Pulito nasce dal rapporto di Unicoop Firenze con i fornitori di pesce dell’Arcipelago toscano. Al progetto la cooperativa ha destinato parte del ricavato del centesimo che soci e clienti, per legge, dall’inizio del 2018 devono pagare per le buste in Mater-bi dell’ortofrutta.
A dicembre 2018, Greta a Katowice, in Polonia, partecipò alla Conferenza delle Parti sul Clima del 2018 ( COP24), un importante momento decisionale della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. “Siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no”, affermò la giovane attivista quindicenne svedese. Dalla sua azione è nata l’idea di uno sciopero internazionale per l’ambiente.
Il 15 marzo 2019, in almeno 40 Paesi, fra cui molte città italiane, si è svolta una grande marcia con migliaia di giovani nelle strade e nelle piazze delle nostre città per dare voce al pianeta e all’ambiente e porre l’attenzione della politica e dell’impresa su questo tema importante.
A Firenze cono stati circa diecimila i manifestanti che si sono radunati in piazza Santa Croce.
Qui il video della “canzone per il clima” (“Sing per the climate”), la grande manifestazione canora del settembre 2012 in Belgio. Più di 80mila persone in oltre 180, fra città e paesi, cantarono la canzone “Do it Now”
Nel video, prodotto da Coop Italia, Luca Mercalli, meteorologo, divulgatore scientifico e climatologo italiano, ci spiega come la crisi ambientale riguarda soprattutto le giovani generazioni.
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