La media dei rifiuti ritrovati ogni 100 metri lineari di spiaggia supera i 777 oggetti, per un totale di 180.000 spiaggiati, dei quali l’80% è plastica tra bottiglie e sacchetti, contenitori per alimenti, cassette per il pesce in polistirolo e lenze da pesca in nylon.
Emerge dal programma di monitoraggio previsto dalla Strategia Marina del Ministero dell’Ambiente eseguito dall’Ispra (Istituto superiore
per la protezione e la ricerca ambientale) e del Snpa (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) presentato in occasione della Giornata Nazionale del Mare e del lancio della
campagna #iosonomare presso la sala stampa della Camera.
Il monitoraggio pone inoltre l’attenzione “sull’invasione delle specie aliene dei nostri mari”: 263 specie non indigene di cui il 68% con “fissa dimora” lungo le coste nazionali .
“I dati ci consentono di avere chiare quali sono le criticità su cui intervenire con provvedimenti normativi e campagne di sensibilizzazione – spiega Micillo – come il Ddl Salvamare, approvato pochi giorni fa in Consiglio dei Ministri, che permette ai pescatori di portare a riva la plastica raccolta con le reti durante le battute di pesca, o la #PlasticFreeChallenge lanciata dal Ministro Costa la scorsa estate” che “rispondonoall’allarme dei rifiuti in mare, dove il 95% dei rifiuti in mare aperto è plastica, oltre 150 milioni di tonnellate.