Come va l’economia toscana? Quale è il contributo di Unicoop Firenze all’economia regionale e alla valorizzazione del territorio? Come cambiano i consumi dei toscani e che valore acquista la sostenibilità ambientale nelle scelte dei consumatori? Queste le domande a cui risponde la quarta edizione del convegno La Toscana e Noi,che si è tenuto questa mattina al Teatro della Pergola a Firenze.
Dall’illustrazione del quadro macroeconomico, che vede una frenata dell’economia mondiale, si è passati ad un focus sulle dinamiche economiche in Italia, con la decelerazione europea che porta il nostro Paese ai margini di una nuova recessione. In questo contesto, gli italiani limitano i consumi, che incrementano solo nei servizi. Crescono i comparti turismo ed è in ripresa il ciclo immobiliare, mentre sono in perdita le aziende del Nord e quelle legate all’industria tedesca.
Venendo alla Toscana, l’industria della nostra regione è meno esposta alla frenata internazionale rispetto alle regioni settentrionali, l’occupazione decresce quantitativamente, ma resta qualitativamente migliore, mentre l’invecchiamento sposta la domanda verso i servizi e il processo di terziarizzazione, già in atto da anni, è destinato a continuare.
Per i prodotti di largo consumo, alla Toscana resta confermato il primato della convenienza, con prezzi nei supermercati e ipermercati più bassi del 2,8% rispetto alla media italiana. Ancora più vantaggioso il rapporto con gli altri territori se si prendono in esame solo le province dove opera Unicoop Firenze, che possono godere di prezzi del 3,2% più bassi della media. Cresce la convenienza scegliendo i prodotti a marchio dei distributori, che nei supermercati ed ipermercati della Toscana costano il 5,4% in meno rispetto alla media dei prodotti a marchio in Italia, che diventa 6,3% in meno se si considerano solo le province dove opera Unicoop Firenze.
Per quanto riguarda la valorizzazione del territorio, il contributo della cooperativa al PIL toscano è di 1 mld di euro in Toscana, a livello italiano di 2 mld 420 mln. A livello di occupazione, l’impatto è di 5.400 unitàdi lavoro in Unicoop Firenze (pari a circa 8mila dipendenti, di cui l’89% a tempo indeterminato), che salgono, considerando anche i numeri dell’indotto, a 14.200 unità in Toscana e 38.400 in Italia.
Nel corso della mattinata è stato presentato anche un focus sulla sensibilità ambientale dei toscani, da cui emerge che i toscani sono attenti all’ambiente, più sensibili della media italiana, e precursori anche delle abitudini di consumo e di alimentazione che guardano verso i nuovi trend verdi. Questi i tratti più evidenti:
I toscani intervistati da Ref Ricerche per conto di Unicoop Firenze sentono l’urgenza di prendere posizione sull’emergenza dei cambiamenti climatici. Oltre sette toscani su dieci, mentre a livello nazionale sono poco più di uno su due, non esitano a definirsi molto preoccupati dall’inquinamento da plastica e microplastica. Un problema che, secondo i toscani, potrebbe essere risolto mettendo in campo incentivi ai prodotti facilmente riciclabili e attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
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Crescono rispetto all’anno passato i cittadini convinti dell’importanza dell’impatto ambientale sulla propria qualità della vita e salute e aumenta anche la disponibilità ad adottare comportamenti più virtuosi per ridurlo.
Raccolta differenziata, diminuzione dello spreco di cibo e di acqua sono le buone pratiche più comuni acquisite dagli intervistati negli scorsi dodici mesi, ma tre toscani su quattro sono intervenuti anche sulla riduzione dell’acquisto di prodotti in plastica.
I toscani prediligono sempre di più i prodotti stagionali e locali, acquistano più frutta e verdura di stagione e mangiano più prodotti a km zero. Il biologico tiene, ma solo un toscano su due ne ha incrementato il consumo. Rispetto alla media nazionale, i toscani si confermano più attenti al tema dello spreco: consumano prima i prodotti più vicini alla scadenza e riutilizzano gli avanzi invece di buttarli.
Sull’ambiente la sensibilità dei toscani incontra quella di Unicoop Firenze e la percezione dei risultati ottenuti dalla cooperativa è alta fra i consumatori. In particolare, i nuovi incarti ecologici per la gastronomia e la forneria, l’eliminazione dalla vendita delle cassette di polistirolo dalle pescherie e lo stop alla vendita dei prodotti di plastica usa e getta sono le decisioni più apprezzate, seguite dall’iniziativa “Farina Toscana” e dal progetto di economia circolare per il riuso del pane del Mugello, trasformato in pangrattato e birra artigianale.
I toscani in particolare sono più favorevoli della media degli italiani a tutte le soluzioni per ridurre le confezioni in plastica, dalla loro sostituzione con confezioni riutilizzabili e/o compostabili alla riduzione dei materiali d’imballaggio. Sulle confezioni si concentra anche la maggiore ricerca di informazioni: per i toscani è fondamentale trovare indicazioni chiare e semplici in etichetta, dalla data di scadenza alle proprietà nutrizionali fino al luogo di produzione.
Nel corso del convegno La Toscana e Noi sono stati presentati tre casi di aziende del territorio toscano recentemente inserite fra i fornitori di Unicoop Firenze o che hanno presentato progetti innovativi per la valorizzazione del territorio e del “made in Tuscany”, che vanno ad aggiungersi alle 1.050 aziende toscane che già sono fra i fornitori di Unicoop Firenze. Da anni infatti la cooperativa conta il doppio dei fornitori locali rispetto alla media della grande distribuzione organizzata.
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