Come diceva il filosofo Ludwig Feuerbach: “siamo quello che mangiamo” e il nostro benessere dipende in buona parte dalle scelte che ogni giorno facciamo a tavola. Ma con quali criteri scegliere? Quando parliamo della scelta del cibo che compriamo e che consumiamo parliamo anche di ambiente: 1/3 della cause che generano il cambiamento climatico ha origine in ciò che mangiamo.
Sembra poco? Basta pensare che la produzione e il consumo di cibo hanno un impatto molto più grande (almeno il doppio) rispetto a quello di tutte le automobili e del traffico del pianeta.
L’alimentazione sana, corretta e equilibrata è la migliore delle medicine. La scelta degli alimenti da consumare quotidianamente è nostra e oltre al gusto e al costo, la scelta deve essere guidata anche da criteri scientifici. Nasce così quella che viene definita la Piramide alimentare toscana (PAT), ossia una rappresentazione grafica su sei livelli dei cibi sani ed equilibrati che andrebbero consumati regolarmente. Nei livelli più bassi i cibi che andrebbero consumati più frequentemente, nei livelli più alti quelli che andrebbero consumati più sporadicamente.
La PAT è la prima e unica iniziativa esistente, che declina in ambito regionale prodotti e abitudini per una alimentazione corretta, in linea con le caratteristiche culturali e con le tradizioni alimentari della regione Toscana. La PAT propone 70 prodotti di cui 65 appartengono alla tradizione toscana.
Al primo gradino si trovano gli alimenti da consumare più spesso e addirittura più volte al giorno, come nel caso di frutta e verdura, meglio se di stagione e, se cucinata, con una cottura al vapore, veloce e senza aggiunta di troppi condimenti.
Salendo di uno scalino, si entra nel grande e gustoso mondo dei cereali trasformati in pane, pasta e prodotti da forno. Se i cereali integrali possono essere consumati con frequenza quotidiana e con effetti protettivi per le malattie cardiovascolari, per il diabete e l’ipertensione, i prodotti da forno (come crackers, grissini, fette biscottate) richiedono qualche cautela in più, per l’apporto di grassi e zuccheri che alzano l’indice glicemico.
Salendo ancora di un livello, s’incontra il gruppo dei legumi, della frutta secca e del latte. Se i primi sono utili per l’assunzione di fibre e possono essere consumati più volte a settimana, la seconda fornisce un apporto di omega-3 e può essere inserita nell’alimentazione quotidianamente ma in piccole quantito. Anche per latte e yogurt semaforo verde tutti i giorni, per aumentare le difese immunitarie e migliorare la salute delle ossa.
Al quarto scalino si incontrano pollame e pesce; per la carne bianca, meglio se di animali ruspanti, e per il pesce, via libera anche due volte a settimana: fresco o surgelato, in particolare il pesce azzurro, ricco di omega-3, mentre meno consigliati sono i prodotti sott’olio e affumicati perché ricchi di sale.
Al penultimo gradino gli alimenti da consumare saltuariamente: formaggi, come anche le uova e la patata, ricca di amido e povera di fibre, da non consumare in sostituzione della verdura.
Sesto e ultimo gradino riservato agli alimenti da consumare raramente: carni rosse, salumi – da evitare per i grassi e i sali contenuti particolarmente in alcune tipologie di prodotti – e dolci (compresi biscotti, merendine e snack industriali), per gli zuccheri e l’alto contenuto calorico. Pochi sì ma che siano buoni e locali.
Qualche indicazione anche per i tre ingredienti fuori dalla piramide: vino solo ai pasti e con moderazione, per un totale di due bicchieri al giorno per gli uomini e uno per le donne; acqua a volontà, uno o due litri al giorno, soprattutto in estate e dopo l’attività fisica. Il tutto da condire con una dose costante di movimento quotidiano: in bici, a piedi, per necessità o per relax, l’attività fisica è la medicina sana che previene anziché curare e rende completa la ricetta per il benessere generale.